
È stato un vero piacere e una scoperta importante il libro si Stefano Mancuso LA NAZIONE DELLE PIANTE, che ho letto in formato digitale e che riacquisterò immediatamente in formato cartaceo per farne un bel regalo ad un caro amico, un appassionato agricoltore, curioso e rispettoso di ciò che coltiva, che certamente saprà apprezzare.
Stefano Mancuso è un botanico che insegna all’Università di Firenze Arboricoltura Generale ed Etologia Vegetale ma non è un accademico qualsiasi infatti è anche un divulgatore scientifico, un ottimo scrittore ed un vero affabulatore. Per rendersene conto basta vedere su Youtube il video di una sua conferenza o intervista.
Ho già deciso che leggerò anche altri suoi libri e oggi è mia intenzione consigliare spassionatamente, a chi si imbatte in queste mie righe, LA NAZIONE DELLE PIANTE, meno di 150 pagine che riescono a racchiudere gemme preziose: pensieri e riflessioni, sul mondo vegetale, ma anche e forse ancora di più, su “la nazione degli uomini”. Parlando delle piante, della loro vita e organizzazione, il confronto con lo stile di vita e il comportamento umano è spontaneo. Emerge un giudizio lucido e severo sul modo con il quale ci rapportiamo con la nostra unica casa, il nostro pianeta, a cominciare col fatto che noi umani consideriamo la Terra egoisticamente nostra, ma vi siamo giunti da un tempo geologico relativamente breve, circa 300mila anni fa, mentre le piante la abitano da molto prima di noi, milioni di anni, e probabilmente, senza pensare a catastrofismi, è ragionevole credere che loro continueranno ad esistervi anche quando l’uomo potrebbe essere estinto. In un certo senso le piante sono le vere custodi della Terra.
L’idea letteraria di Mancuso è quella di descrivere le piante appunto come una Nazione, ossia come una vastissima comunità di individui, la più popolosa della Terra. E sono proprio le piante, con la loro vasta presenza, che hanno reso questo piccolo pianeta unico nell’Universo: meraviglioso, colorato, abitabile e ricco di ogni forma di vita. E come ogni Nazione che si rispetti anche quella delle piante, scrive Mancuso, ha una sua Carta dei diritti. Composta di soli otto articoli, questi costituiscono anche i titoli dei capitoli del libro. In ogni capitolo c’è non solo una spiegazione dell’articolo, ma la possibilità per noi “Sapiens” di confrontarci con esso. Gli articoli, “suggeriti dalle piante stesse”, sono, ne cito solo alcuni sinteticamente: “La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente”; La Nazione delle piante rispetta i diritti degli esseri viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni”; “La Nazione delle Piante garantisce il diritto all’acqua, al suolo, all’atmosfera puliti…”; “La Nazione delle Piante non ha confini. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi, vivervi senza alcuna limitazione”.
Sono concetti profondi e stimolanti che vengono sviluppati nella prosa di Mancuso in modo piacevole e semplice, fornendoci al contempo di una quantità notevole di informazioni e riflessioni di valore sul “Pianeta Azzurro” e per la vita sana e sostenibile su di esso. Il libro si può leggere tranquillamente in un pomeriggio o, come ho fatto io, leggere e rileggere in più giorni, dedicando un po’ di tempo alla riflessione e all’approfondendo.
Leggere LA NAZIONE DELLE PIANTE è un’esperienza stimolante che non può lasciare indifferenti: una sana scossa per la coscienza del lettore.
Fabio Ascani