L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI di Jean Giono

Jean Giono, scrittore francese di umili origini, il papà era un ciabattino italiano e la mamma una stiratrice, deve iniziare a lavorare ben presto per aiutare la famiglia in difficoltà economiche.

Ciò non gli impedirà di costruirsi una grande cultura da autodidatta. Il successo letterario giunse piuttosto presto e dei suoi numerosi racconti e romanzi in molti ricordano “L’Ussaro sul Tetto”, anche per la bella trasposizione cinematografica di Jean Paul Rappeneau. Ma il libro di cui voglio parlare, e che ho letto qualche temp fa, è “L’Uomo che Piantava gli Alberi” un racconto che venne pubblicato per la prima volta nel 1953.

La storia è semplice: il narratore, durante una passeggiata in montagna, era l’anno 1913, incontra un pastore, un uomo solitario e di poche parole, che, si scoprirà ben presto, si era dato il compito si seminare, giorno dopo giorno, in modo metodico, alberi. Questo semplice gesto d’amore per la terra cambierà totalmente e in pochi anni il paesaggio, creando un ambiente boschivo nuovo, ricco, rigoglioso.

In poche pagine, arricchite da alcuni disegni semplici, quasi infantili, ci si appassiona alla “missione” di quest’uomo semplice che dona nuova vita alle sue montagne, rinnovandole completamente.

Ho ripensato molto a questa storia specie nei giorni scorsi, sconvolto dalle notizie degli incendi   devastanti in Australia, e da quelle degli incendi troppo spesso dolosi che ci sono in estate in tutt’Italia, e non solo, e che hanno distrutto quantità immense di boschi e foreste. Ogni uomo, durante la propria vita, lascia sempre un’impronta più o meno pesante, più o meno evidente nella natura e, se è tristemente vero che il più delle volte quest’impronta è distruttiva, è anche vero che se si vuole, e il racconto di Giono in tal senso è una parabola bellissima, così come si può distruggere è altrettanto in nostro potere fare del bene, creare, coltivare e far crescere la vita intorno a noi. E tante iniziative “verdi”, per fortuna, ci sono e speriamo siano sempre più di moda! giusto per fare un paio di esempi Vedi QUI oppure Vedi QUI 

E poi pensiamoci bene: i libri sono fatti di carta e per fare la carta ci voglio gli alberi. Noi che amiamo i libri non possiamo non amare anche gli alberi, essere loro grati, che sono così generosi da donarci gran parte dell’ossigeno che respiriamo, l’ombra quando fa troppo caldo, la legna per scaldarci e certo, anche la carta per scrivere e pubblicare libri.

Ed ecco una curiosità…

Quanti fogli di carta si ricavano da un albero? 79.000.  Per arrivare a questo risultato abbiamo fatto qualche calcolo. Secondo una stima del WWF per produrre un chilo di carta comune (quella utilizzata normalmente nelle stampanti) sono necessari 0,7 kg di cellulosa. Per produrre un kilogrammo di cellulosa servono 0,0036 metri cubi di legno. Una risma da 500 fogli di carta formato A4 (21 x 29,7 cm) da 80 grammi, al metro quadro pesa 2,494 kilogrammi. Per produrla servono quindi 2,494 x 0,7= 1,7458 kg di cellulosa, equivalenti a 0,00628 metri cubi di legno. Da un pino di diametro medio e alto 15 metri si ricava un metro cubo di legno, che secondo questi calcoli si traduce in 159 risme di carta, ossia 79.500 fogli.     Fonte informazioni: FOCUS Vedi QUI