LETTERE A UNA DODICENNE SUL FASCIMO DI IERI E DI OGGI di Daniele Aristarco

Daniele Aristarco durante un incontro con una classe di studenti delle scuole medie, dove si parla di Pirandello, nota un banco vuoto, il banco di Giulia assente quel giorno. Su quel banco è incisa, probabilmente con la lama di un temperino, la parola DVX. Daniele Interrompe quindi il discorso che stava facendo e chiede agli studenti se conoscono il significato di quella parola scritta sul banco.

Le risposte ricevute sono state tutte molto fantasiose, le più disparate, ma molto lontane dal significato reale.

Daniele non sa se Giulia è l’autrice di quella scritta sul banco ma decide comunque di scriverle delle lettere dove spiegare l’origine di quella parola, parlando di Mussolini, di fascismo e di dittatura.

Ho scelto te perché eri assente, oggi in classe. E lo eri cento anni fa, il 23 marzo, quando in Italia è nato il fascismo”.

Queste parole non sono rivolte esclusivamente a te Giulia, ma a tutte le ragazze e i ragazzi che nei libri, oltre a storie avvincenti o informazioni utili sul passato, cercano strumenti per ragionare sul presente, per provare a comprenderlo e modificarlo. […] Tenere saldo e teso il filo che lega il passato al presente”.

La Storia può ripetersi? I fantasmi del passato si possono ripresentare? Come riconoscerli, come opporsi.

Queste sono le domande a cui Daniele Aristarco ha provato a dare risposta in maniera semplice ed efficace, spiegando cos’è il potere, il consenso, la dittatura, il significato della parola DVX ed il motivo per cui Mussolini lo ha scelto come appellativo.

Come tutti i libri per ragazzi è consigliato vivamente anche ad un pubblico adulto.

Un libro necessario. Soprattutto oggi e sempre.

Gianni Casciano