
Un libro con la colonna sonora! Una colonna sonora che probabilmente non tutti riusciranno ad ascoltare nello stesso modo. Ma certo, la cosa che caratterizza Suites di fine anno è proprio il suo legame inscindibile con la musica. Anzi, la sua musicalità intrinseca, non fatta solo di citazioni Rock che accompagnano inevitabilmente le situazioni narrate, ma di ritmo e suoni che arrivano dalla scrittura stessa, in cui lo scorrere delle parole, alte, ricercate, colte, rare, crea una musicalità vibrante che accelera da andante ad allegro fino a sarabanda, per terminare in un finale pacato che pare ristabilire un tempo più umano e naturale, anzi, nella natura.
L’opera si compone di cinque capitoli, un Preludio, un Finale e i tre Movimenti che sono il corpo del libro, tre racconti divertenti, sofferti, un po’ folli, ironici, che si snodano su un filo conduttore unico: la FESTA DI CAPODANNO. La festa di Capodanno è un rito che prevede una cura minuziosa: una vestizione accurata, la scelta e la preparazione di cosa portare, percorrere un tragitto, in macchina o in motocicletta fino al portone e alla casa dove regna la festa e dove divertirsi è “obbligo”, ballare, bere, mangiare, superare qualsiasi disagio, conoscere persone. La musica è sempre presente. Incontrare la donna dei sogni o dei desideri, è solo il volere di un destino che sembra poter promettere tutto, in modo anche inaspettato.
Al suono della musica che ritma le feste ci si muove, si beve, si parla, si pensa molto e molto, si incontrano persone. Alle volte ci si muove di stanza in stanza, salendo e scendendo scale in un labirinto evidentemente architettato da Escher (specie nel Terzo Movimento), e ogni volta il protagonista si imbatte, o ritrova, donne: bellezze eleganti e stravaganti, incontri di un attimo, superficiali o più profondi e duraturi.
Tutto è descritto in un fiume di parole che aumenta via via di forza, mano mano che il racconto si forma. Le parole, scelte con cura poetica, arrivano a non avere più bisogno di punteggiatura. È un crescendo che arriva a sfociare in una vera Sarabanda.
Ho letto il libro due volte, appena acquistato, quasi un anno fa, e in questi giorni. Proprio come quando ascoltando un brano più volte diventa più familiare e apprezzabile, lo stesso è accaduto con Suites. Succede in realtà con ogni libro.
Roberto Maggi è un amico di lunga data, oltre che un poeta e uno scrittore. I suoi racconti sono come una porta per la sua anima, anche più delle sue poesie. Leggere e rileggere Suites di fine anno mi ha permesso di conoscerlo ancora meglio o immaginarlo sotto altri aspetti. Un buon libro è sempre un disvelamento. Qui Roberto racconta molto di sé, ci fa sentire musiche preziose che sono parte della sua stessa vita, perché su quella vita hanno lasciato solchi, proprio come su di un vinile.

Il protagonista del libro, chiunque sia, Roberto o una sorta di Marcello felliniano, non può non essere immediatamente in sintonia con il lettore, o entrarci piano piano che la musica diventa più familiare e le parole acquistano di naturale fluidità.
Nel silenzio della lettura di Suites di fine anno sentirete le note di Frank Zappa, dei King Crimson, dei Doors, di Robert Wyatt e altri grandi maestri del Rock. Una magia ben riuscita all’autore.
Nel video Roberto Maggi legge alcune pagine del suo libro
Fabio Ascani