
«Non c’erano solo quattro direzioni, né otto e tanto meno sedici. C’era un numero infinito di direzioni che si potevano prendere e occorrevano concentrazione e impegno… Ma, soprattutto, ci voleva immaginazione»
Joey è un ragazzo comune che frequenta le scuole superiori nella cittadina di Greenville. Nello svolgimento di un compito assegnatogli dal professore di educazione civica, Joey finisce per perdersi tra le vie della città. All’improvviso si trova davanti a un fitto banco di nebbia, che decide di attraversare: quel banco di nebbia però è in realtà un passaggio interdimensionale, e Joey si trova così catapultato in una città situata in una realtà parallela in cui lui risulta essere morto per annegamento.
In questo viaggio si scopre essere un “camminatore”, ossia un essere umano in grado camminare tra gli infiniti mondi che vengono a crearsi ogni qual volta qualcuno si trova di fronte ad una difficile scelta, dando origine ad infinite possibilità di creazione. Agli estremi opposti di questo insieme di mondi dominano due universi in guerra tra loro: quello degli Esa, pervaso di magia, e il Mondo Binario, governato dalla tecnologia; tra i due c’è l’InterMondo, l’esercito creato dai Camminatori, che hanno il compito di mantenere questi mondi in perpetuo equilibrio e da qui il loro ruolo fondamentale nell’esistenza degli stessi.
Considerando il retaggio mistico, filosofico (vedi American Gods) che troviamo negli scritti di Neil Gaiman mi spingo a vedere nell’idea dei due mondi, uno governato dalla magia e l’altro dalla tecnologia, una rappresentazione delle due principali vie della conoscenza che l’Umanità sperimenta quotidianamente: da piccoli, infatti, siamo pregni di magia, dentro e fuori, per cui i nostri occhi vedono tutto ciò che ci accade come qualcosa di meraviglioso e magico capace di regalarci sensazioni indefinibili; da adulti, invece, la vita ci trasporta verso la conoscenza tecnologica allontanandoci da quel mistero che per anni ha colmato i nostri occhi di stupori e sogni. La magia come forza che può dipanare e fare chiarezza su ciò che rientra nell’inspiegabile, la tecnologia come sapere che porta i popoli a progredire avanzando nel mare del tempo.
In questo mondo parallelo Joey si muove tra una serie di strani personaggi: una donna misteriosa, Lady Indigo; due strani energumeni: Scarabus, completamente ricoperto di tatuaggi, e Neville, dalla pelle trasparente e che utilizzano per muoversi una nave volante, la Lacrimae Mundi, in grado di viaggiare in una sorta di iperspazio denominato Altriverso; Jay, un uomo mascherato la cui missione è liberare Joey; una bizzarra creatura, un favomoide di nome Kolor e tanti altri.
Per il protagonista non sarà ovviamente solo un’avventura, ma anche un percorso esistenziale, poiché riuscirà a scoprire dentro di sé una forza ed un’energia inaspettata, che lo porterà alla fine ad essere più consapevole di sé stesso…. e poiché il male non si vince mai da soli, l’amicizia diventa fondamentale come valore di crescita.
Questo testo ha dato origine a numerose polemiche tra i fan di Gaiman che da più parti hanno gridato ad una mera azione commerciale, senza l’impegno, le atmosfere tipiche dei suoi romanzi, capaci di creare una ennesima bella storia partendo da quella che era una idea decisamente originale. I fan più accaniti di Gaiman lo accusano in modo implacabile di aver preferito rifilare loro un’opera priva di valore e di aver avuto come unico scopo quello di vendere il più possibile. D’altronde nella post fazione al testo si legge che Gaiman e Reaves avevano pensato a questa storia per farne una serie tv; quando però provarono a parlarne a produttori e registi non riuscirono ad ottenerne nulla perché la trama risultava troppo complicata. Da qui l’idea di pubblicare il loro lavoro come libro, che ha – per questo motivo – l’aspetto del primo episodio di una serie, dove il finale lascia immaginare le tante avventure che i protagonisti avranno occasione di vivere negli infiniti mondi dell’AltriVerso.
L’idea di partenza è comunque davvero ingegnosa, in particolare il colpo di scena sorprendente e inaspettato, che si sviluppa nella prima parte, dedicata alla presentazione del protagonista e alla scoperta dei molti universi in cui è in grado di spostarsi, e in una seconda più avventurosa ricca di scene rocambolesche. L’ambientazione e le descrizioni a me sono piaciute molto; è stato come perdersi in un cartone animato collocato in un mondo surreale dove anche i personaggi sono delineati alla perfezione, e ai quali non ci si può non affezionare.
Nonostante le critiche, personalmente ritengo che Gaiman abbia la grande capacità di creare sempre e comunque personaggi simpatici e mondi particolari, e questo libro si fa apprezzare nonostante non raggiunga i suoi massimi livelli confermandosi sempre una incredibile scoperta.
Anche in questo caso Gaiman ci offre la possibilità di fare un viaggio affascinante, guidati solo dal non-senso e dalla fantasia…. che sia una storia banale o una storia incredibile siamo noi lettori a deciderlo in base alla nostra esperienza personale.
Francesca Senna